SEMPLICEMENTE THOR...
Eri un piccolo batuffolo quando quel 24 dicembre 2013 sei entrato a far parte della nostra famiglia e siamo diventati il tuo branco. Da allora ne abbiamo fatte tante di cose insieme; abbiamo imparato a capirci reciprocamente frequentando le lezioni di "zia Sabry" al centro cinofilo Senzaguinzaglio ed in seguito ti abbiamo portato all'asilo proprio come si fa con tutti i bambini, perché tu questo eri per noi, il nostro bimbo amatissimo. Poi abbiamo iniziato ad esplorare il mondo (o meglio...l'Europa) in camper per poter passare più tempo insieme.
Ricordi quella volta a Parigi sotto l'Arco di Trionfo? Eri l'espressione della felicità allo stato puro, chissà perché- e sempre a Parigi quando tutta quella comitiva di turisti cinesi facevano la fila per fare la foto ricordo con te proprio come si fa con le star...e poi ancora, quell'artista di strada che a Salisburgo ha incrementato gli affari grazie alla fortunata collaborazione con te, lui faceva le bolle di sapone e tu le prendevi al volo facendo sorridere bambini e genitori. Poi la magia delle spiagge che si affacciavano sui mille mari che hai visto, dal Mediterraneo al Mare del Nord ed all'Oceano Atlantico, per non parlare della sabbia dei deserti che tanto ti affascinava, fino al vento impetuoso di Nord Kapp
che quasi ti portava via nonostante i tuoi 48 kg di peso. I tuoi occhi hanno potuto vedere cose che tante persone non hanno avuto la fortuna di vedere, come l'aurora boreale per esempio- ed il tuo splendido nasone ha fiutato profumi ed odori che tanti amici pelosetti non sentiranno mai. Ma dopo tutte queste giornate piene di esperienze e di vita vissuta, alle 21.00 precise bisognava preparare la dinette del camper in modalità letto perché eri stanco e volevi fare la nanna.
E a casa? A casa come in viaggio eri il punto focale, il nostro riferimento..."hai portato Thor a fare la pipì?" e se non si era ancora andati, si partiva alla ricerca del punto ottimale per poi farla, dopo estenuanti ricerche, sempre al solito posto- e se piove si va ai giardini a farla al riparo degli alberi. E ancora, "hai dato la pappa al cucciolo?"- "ha sporcato bene?"(quest'ultimo era un controllo sostanzialmente obbligatorio con tanto di descrizione). Queste erano le domande che vicendevolmente e frequentemente noi altri appartenenti al tuo branco ci facevamo quotidianamente. Poi spesso arrivava lei, Alessandra la veterinaria, che con infinita pazienza ed amore ti controllava assiduamente, eri quel tipo di paziente che quando la vedevi le facevi le feste e le portavi a vedere tutti i giochi più nuovi con tanto entusiasmo, per te lei è stata una cara amica più che la tua dottoressa.
Poi c'erano quelle mille espressioni che con quegli occhioni eri capace di fare per farci capire esattamente quello che volevi... dallo giocare con la pallina verde oppure con i frisbee o ancora, con le già citate bolle di sapone che a te piacevano tanto. Per non parlare dei tuoi peluche che conoscevi tutti per nome e dei quali eri gelosissimo, come il tuo adorato orsetto Gegé, compagno di tante notti, eh già perché da bravo bimbo alla sera andavi a prenderti il tuo orsacchiotto per fare la nanna.
Eh ma non finisce qui... ora parliamo un attimo delle nonne? La prima era nonna Ines detta anche "la nonna con le ruote" visto che stava sempre sulla sedia a rotelle, e per la quale nutrivi un grande rispetto; la seconda è nonna Gigia , la tua dog-sitter che ti ha assistito fino all'ultimo momento raccontandoti poesie e passando il tempo facendo le parole crociate insieme a te e che ti viziava dandoti di tanto in tanto qualche biscotto o qualche pezzo di mela di nascosto dalla mamma.
Poi veniva Giulia che ti assillava con interessanti disquisizioni sul diritto comparato prima degli esami all'Università mentre tu stavi riposando sul tuo comodo materasso ed alle quali ribattevi con sonori sbadigli o, quando si metteva sdraiata per terra accanto a te per farti compagnia e a stuzzicarti.
Ma nella tua quotidianità, nelle dinamiche di questo strampalato branco c'erano anche la mamma che con serenità e dolcezza badava a te in tutte le faccende, ed il tuo papà che serviva unicamente per giocare, dare vizi e cibo extra.
E che dire di Roy? Il tuo eterno rivale con il quale avevi un rapporto conflittuale per via del diritto di proprietà del lampione all'incrocio (il famoso solito posto dove fare la pipì), e poi ancora Sophie la tua fidanzata di sempre che quasi tutti i giorni incontravi sotto casa.
Fin qui tutto bello, ma tu eri un cane da lavoro e non da salotto, ed allora ecco che con tanta pazienza la mamma tutte le sante mattine ti faceva fare un pò di esercizi e, quando andavamo alla baita in montagna e vedevi le mucche al pascolo, invece di accudirle ti nascondevi dietro a papà guardandole con sospetto ed una certa diffidenza...(altro che lavoro...).
E la casa? Certo Thor dobbiamo proprio dirlo, con te la casa era sempre disordinata, pelo ovunque nonostante i ripetuti passaggi con l'aspirapolvere, terra ed impronte dappertutto ma del resto viviamo in campagna, è normale dai..., ora la casa è pulita... ma è vuota, vuota, vuota.
Alle 18.45, proprio come facevano i frati del medioevo, iniziavi ad intonare canti gregoriani e litanie pre-cena, i tuoi melodici guaiti ci accompagnavano fino a quando non vedevi la ciotola della pappa pronta e bella piena davanti al tuo splendido nasone. Quello stesso cibo che veniva preparato su misura per te dalle sapienti mani della mamma con il tuo validissimo contributo di assaggiatore ufficiale e aiuto chef.
Per le passeggiate che tu non amavi molto fare, ci siamo inventati di tutto. Rampe per auto e per camper per poter salire e scendere comodamente, carrellino per le biciclette e carretto a mano, perché per stare insieme il branco le pensa tutte. Poi ci sono stati i mezzi pubblici, con te Thor li abbiamo presi quasi tutti; tram, bus, metro di mezza Europa, treni, traghetti, chiatte e taxi (ti ricordi quella volta a Clermont Ferrand...mitica).
Anche le feste comandate erano molto belle in compagnia di tutto il branco... Natale, Pasqua, i compleanni e, tu come sempre eri l'anima della festa dando la prova a tutti delle tue innate abilità e delicatezza nello scartare i regali a morsi e della tua innata bravura nel canto, come già detto, alzavi la voce per fare capire a tutti che c'eri anche tu... che ci sei sempre anche tu...eh già.
Poi alla fine della giornata lavorativa ci accoglievi in modo molto caloroso, scodinzolando, guaendo e passandoci tra le gambe e, così facendo, con gesti semplici ed amorevoli, ci facevi dimenticare tutti i fastidi giornalieri rendendoci liberi e felici.
Questa era la nostra quotidianità, semplice e fatta di piccole cose ma, cosa vuoi fare amore nostro, la vita è così, a volte dà e a volte prende...è strana e prima o poi ci presenta il conto. E così dopo 4214 giorni passati insieme, un martedì mattina qualsiasi, dopo aver fatto le solite cose e dopo aver salutato mamma, Giulia e papà, ci hai lasciato...Come si dice ai giorni nostri, hai attraversato il ponte dell'arcobaleno per andare a trovare nonno Tony, nonno Biagio, nonna Ines, zio Brutus, cugina Kika e cuginetto Beniamino e tutti gli altri che hanno fatto parte di questo branco e che ora sono lassù, in Paradiso. Dopo averci regalato una vita piena di emozioni, di amore, di te...rimane solo il silenzio assordante dei nostri pensieri dentro le nostre confuse teste e dentro i muri domestici di una casa diventata improvvisamente troppo grande e troppo vuota. Rimangono tre persone con il cuore spezzato in preda ad una sofferenza logorante che solo il tempo molto lentamente potrà forse lenire. Nell'aria sentiamo ancora il tuo particolare odore di parmigianino (eri ghiotto di parmigiano, ricordi?) e a volte sentiamo ancora il rumore metallico delle tue piastrine sul collare o te che ti giri e rigiri sul tuo materasso per cercare la posizione migliore che poi era sempre la stessa.
E allora ci chiediamo tutti caro Thor o meglio, Querro della valle dei rovi (questo era il tuo vero nome), se il Team Giramondo di www.camperrito.com, il tuo branco in modalità travel, abbia ancora un senso logico di esistere senza la presenza terrena del suo protagonista poiché questo eri tu, il socio fondatore, il maggiore azionista. Ma dopo attente e sofferte riflessioni siamo giunti alla conclusione che, come si dice, la vita continua, non più come prima ma continua...ed allora tesoro caro ti facciamo una promessa; noi reduci da questa tempesta che ci ha devastato, ci impegneremo a portare avanti il progetto che con te e per te ha visto la luce, viaggerai comunque con noi in forma diversa ma ci sarai sempre, perché noi non abbandoneremo mai te e tu noi. Sarà dura, ardua e difficile ma ci proveremo cuore nostro.
E' solo un cane qualcuno potrebbe obiettare, ma non è assolutamente così; quell'essere peloso (qualsiasi essere peloso, anche quello che avete voi a casa), è un angelo caduto dal cielo ed è capitato nella nostra vita per renderci più bello, più leggero il cammino; quell'essere peloso è sicuramente meglio di molte persone perché ha un animo puro incapace di odiare, che ama e che si fida ciecamente del prossimo, anche se spesso purtroppo non viene ricambiato.
Grazie Thor amore nostro di averci dato la possibilità e l'onore di essere il tuo branco, grazie Thor di averci reso migliori e di averci regalato quasi 12 anni di amore incondizionato, di magia e di felicità. Ci ritroveremo un giorno quando anche per noi giungerà il momento di attraversare il ponte dell'arcobaleno, ti vogliamo bene vita nostra.
Mamma, Giulia e Papà.
P:S: In tanti, anzi tantissimi ci siete stati vicini nel momento della perdita del prezioso componente della nostra famiglia; gli amici di sempre, il resto della famiglia ed anche quelle 1500 persone circa che con frasi o reazioni nei gruppi Face Book "Amici del pastore tedesco" e "Can-peristi con il cane" ci hanno dato sostegno morale. Grazie.
Un ringraziamento speciale alla Dott.ssa Alessandra Vaschetti, veterinaria di Thor, cara amica di famiglia e roulottista che ha seguito il nostro famigliare peloso dal primo all'ultimo giorno e un ringraziamento alla Dott.ssa Francesca Bussi ed allo staff del Centro Fisiatrico "Qua la zampa" per averlo aiutato nell'arco della sua vita terrena.

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