sabato 4 gennaio 2020

Ma con gran pena 
le reca giù 2015

Questa frase serviva a molti di noi quando eravamo  scolari a ricordarci l’ordine giusto delle alpi ( Marittime-Cozie-Graie-Pennine-Lepontine-Retiche-Carniche-Giulie)  e , visto che il 70 % della nostra prima vera vacanza con Giramondo si svolge appunto tra le vette alpine , ci è sembrato opportuno dare questo titolo al diario di bordo . 

Lecco   Trenino del Bernina   Passo del Tonale   Bolzano   Merano   Vipiteno   Zoldo   Diga del Vajont   Treviso   Bassano del Grappa   Mantova



11/8                          Partenza da Andezeno ore 10.30 direzione Como prendendo la solita strada che per anni ho percorso quando facevo l’autista poi , una volta arrivati in zona , abbiamo proseguito per Tavernerio ed infine per Lecco in Via Arlenico , proprio dietro alla casa del Manzoni . Dopo un frugale pranzo al sacco , ci siamo dedicati interamente alla visita del museo manzoniano ubicato nella villa che fù di sua proprietà . Il brano più celebre della letteratura italiana “Quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno…” nasce da ciò che Manzoni vedeva dalla sua abitazione cioè Villa Caleotto (anche se nel 1818 la vende e in quei posti non tornerà più) . Al pian terreno sono visitabili dieci stanze , una pinacoteca al primo piano e le cantine con la cappella di famiglia al piano interrato . All’interno delle varie sale , si possono ammirare le ricostruzioni degli abiti di Renzo e Lucia , nonchè tantissime copie stampate in epoche diverse dei Promessi Sposi , dell’Adelchi e di altre opere secondarie scritte dal Manzoni . Tra tutta questa documentazione è possibile vedere  per esempio , il comunicato della sua morte e le condoglianze espresse da tutte le più alte autorità di allora compreso Sua Altezza Reale . Le sale sono per lo più abbastanza semplici tranne un paio che sono finemente decorate soprattutto sui soffitti . Come accennato, al piano superiore c’è una pinacoteca con quadri che ritraggono persone influenti dell’epoca  e luoghi suggestivi nelle immediate vicinanze . Ci sono poi le cantine che hanno ancora il torchio originale con alcune botti , una macina ed un enorme spazio profondo che era adibito a ghiacciaia . Per ultima rimane la visita della cappelletta di famiglia dove , sotto l’altare  è seppellito il padre dello scrittore .  Finita la visita alla villa , ci incamminiamo verso il lago per vedere un piccolo borgo di pescatori  noto a tutti con il nome di Pescarenico , un rione di Lecco di circa 3000 anime sulla riva sx dell’Adda , prima di arrivarci però , dimenticavo , passiamo davanti alla chiesa dove sorgeva il convento di Frà Cristoforo  e di Frà Galdino .  Voltando lo sguardo si vede dietro la città , il monte Resegone così chiamato perché ha 12 punte e visto dal basso sembra proprio la lama di una sega , ed in lontananza il castello dell’Innominato .  Dopo le foto ed il bagno di cultura , facciamo una meritata pausa gelato (anche per Thor) poi torniamo da Giramondo per andare verso il luogo designato per passare la notte , Colico  40 km. più in su , facendo gran parte del percorso in galleria . Passiamo la notte al camping Green Village loc. Piona , proprio in riva al lago di Como , un posto molto carino a circa 5 km. dal centro del paese . Serata tranquilla 


12/8                          Abbiamo passato tutta la mattinata in camping a riposare e a far svagare Thor che , mentre prende un po’ di confidenza con l’acqua , bevendone in continuazione fino quasi a svuotare il lago, tiene d’occhio le anatre selvatiche pronto a cacciarle , evidentemente senza successo  ma con gran divertimento da parte nostra . Dopo pranzo ci rechiamo alla stazione FS a prendere il treno che ci porta in centro (appena una fermata , circa 5 minuti) . Pausa gelato e poi ci incamminiamo alla volta del forte militare Montecchio Nord ( via alle torri 8 Colico ), il presidio militare più ben conservato della prima guerra mondiale di tutta Europa . E’ anche stato uno dei primi esempi di sperpero di denaro pubblico in quanto dopo esser stato costruito non è stato ritenuto idoneo all’utilizzo  poichè il tetto sembrava essere troppo vulnerabile . La visita è guidata  . Fu costruito tra il 1912 ed il 1914 , è protetto dalla montagna ed i suoi muri hanno uno spessore di circa 2 mt. .  Serviva a bloccare l’avanzata degli eserciti nemici , infatti i 4 cannoni di fabbricazione francese  servivano a bombardare le nostre strade , le nostre ferrovie ed i nostri ponti nel raggio di 14 km. circa . Era l’ultimo baluardo difensivo di Milano .  All’interno ci sono le varie sale che si susseguono ordinatamente , dalla mensa al dormitorio , dall’infermeria ai depositi di munizioni , alla sala del comando . Nell’infermeria , che fungeva anche da alloggio per il capitano c’era l’acqua corrente ed una scaletta graduata utilizzata per misurare i soldati che partiva da 150 cm (l’altezza di sua Altezza Vittorio Emanuele III ) . Al piano terra , la prima sala a cui si accede per coloro che arrivavano con le ambascierie , è  la sala macchine (primitivi generatori di corrente) , molto sfarzosa , con i comandi incastonati in bianche pareti marmoree , per dar modo a coloro che vi accedevano di far credere che la nostra nazione era ricca , economicamente parlando , e quindi molto potente a livello bellico . Finita la visita torniamo al campeggio e partiamo in direzione Edolo dove dovremmo fermarci per la notte . Facciamo la statale , attraversiamo il passo dell’Aprica la cui altezza massima è di 1181 mt. con una pendenza del 6 %, che mette in comunicazione la Valtellina con la Val Camonica (molto brutto lungo circa 29 km, con tante strettoie) . Questa è l’unica strada che collega Brescia a Sondrio , ed è percorsa  da mezzi pesanti e bus che hanno poca intenzione di rallentare e dare precedenza . Alle 19,15 arriviamo al camping Adamello di Edolo in Via Campeggio 10.   Serata tranquilla .

13/8                           Sveglia , si và a St.Moritz !!! (forse) . Partenza dal camping alle 9.10 , prendiamo tutti e 4 il bus alla fermata di fronte al campeggio , in direzione Tirano . Il tragitto solitamente dura 1 ora ma oggi in via del tutto eccezionale dura 1ora e 40 minuti ! Un incidente blocca la statale , arriviamo alla stazione ferroviaria di Tirano  per prendere il trenino del Bernina in ritardo . Alla biglietteria delle ferrovie Retiche lasciamo la considerevole somma di 210€ ( 60 a testa e 30 per Thor) e prendiamo finalmente il treno delle 11.40 . Il percorso che si snoda per 120 km. , attraversando ben 196 ponti , 55 gallerie e scorci panoramici veramente ineguagliabili , rende questa ferrovia magica  al punto che è addirittura riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità . Il panorama che si presenta è molto bello specialmente in prossimità dei laghi Poschiavo , Nero e Bianco . Il viaggio , al contrario di quanto mi era stato detto , dura complessivamente 2ore e mezza ( mi avevano detto 45 minuti circa… ), troppo per la nostra tabella di marcia . L’ultimo bus per fare ritorno ad Edolo parte da Tirano alle 16,35 . Siamo costretti a sacrificare una parte del percorso  e così ci fermiamo in mezzo al nulla in località Diavolezza a circa 2250 mt. slm  . Bello sicuramente ma in questo luogo ameno e sperduto non ci sono molte altre persone con cui socializzare , nè negozi nè bar , niente , solo qualche mucca al pascolo . L’unico a trarne qualche piccolo beneficio è Thor che per mezz’ora può correrre tranquillo , libero e leggiadro nei prati . Prendiamo il treno che fa ritorno a Tirano alle 14,23 .  Alle 16,30 siamo alla stazione ed un secondo dopo il bus parte alla volta di Edolo . Il dopo cena lo passiamo a pianificare la giornata di domani ed in seguito andiamo al bar del camping a socializzare . Bella serata , meno bello il resto della giornata che ci ha lasciato l’amaro in bocca

14/8                                      Partenza da Edolo alle 10,30 , direzione Cles . La strada è bella ed è abbastanza larga . Ad un certo punto nel tragitto che ci eravamo prefissati di fare , capitiamo a Ponte di Legno in Val Camonica (BS) , decidiamo quindi di fermarci per visitarne il centro . Parcheggiamo vicino al castello della frazione Poia , facciamo il giro del centro abitato sottostante , imbattendoci anche nella graziosa chiesetta di S.Giacomo che nel suo portale ha diverse placche bronzee incise . Completiamo il tutto trovando un bellissimo prato un po’ isolato adattissimo alle esigenze del nostro cagnolone , gioca e corre per un’ora . Ponte di Legno è stato nominato nel 1912 dal TCI “prima stazione italiana di turismo e sports invernali”. E’ tuttora la più importante stazione sciistica lombarda . Finita la sosta ripartiamo e percorriamo il Passo del Tonale ovvero il valico alpino sulle Alpi Retiche , fino alla cima (1884 mt. pendenza del 7 %) . Il tempo è molto incerto , siamo in alto , c’è qualche negozietto e ne aprofittiamo per comperare qualche souvenir  , tra i quali spicca il nostro primo adesivo da attaccare al camper . Poco più in là  c’è il Sacrario Militare, realizzato nel 1930 , molto bello ed imponente, che ospita le spoglie di circa 800 caduti della prima guerra mondiale , sia Italiani che Austro-Ungarici  . Nel primo pomeriggio arriviamo a Cles costeggiando una parte del lago artificiale di S.Giustina . Visitiamo il centro , c’è una mostra che riguarda l’artigianato delle scarpe e , tutto il paese è addobbato a dovere . Ripartiamo e verso le 18.00 arriviamo a Bolzano al camping didattico Moosbauer in Via Merano 101 . E’ il primo camping didattico d’Europa in quanto ad ogni angolo ci sono delle tabelle in tedesco/italiano/inglese, che spiegano usi e costumi , tradizioni e leggende , antichi mestieri e primati del Trentino . La sensazione è tuttavia davvero sgradevole , ci si sente stranieri in casa propria , si sente parlare solo tedesco e anche i proprietari faticano a comprendere l’italiano . Assurdo . Il centro della città dista solo 5 km. ma , un temporale spezza la nostra voglia di andare a fare un giro in centro by night .
15/8                                      Buon ferragosto !!! Dopo esserci sistemati ci rechiamo alla fermata del bus 210 antistante il camping per prendere quello delle 9.48 diretto a Bolzano centro . Scendiamo in piazza Domenicani , poi ci spostiamo di circa 100 mt. nella piazza Walther dove c’è il duomo sovrastato da uno splendido campanile e da un tetto le cui tegole di colore diverso creano disegni geometrici quasi come un pizzo su una stoffa colorata . Proseguiamo il giro attraversando la piazzetta delle erbe dove troviamo un bel mercatino  poi , per la gioia di Giulia , passiamo sotto i portici della via centrale dove ci sono le grandi firme . La giornata fà veramente schifo metereologicamente parlando . Pranzo al volo , Isa e Giulia da Spizzico ed io e Thor dai venditori di wurstell . La serata molto umida passa allegramente e Thor trova una nuova amicizia , mamma riccio che passeggia sotto la siepe della nostra piazzola .

16/8                                      Thor sempre protagonista , ci sveglia alle 7,45 . La giornata di S.Rocco , la dedichiamo alla visita della perla delle Dolomiti , Merano . Davanti al camping prendiamo il bus 201 delle 10.23 che ci porta in mezz’ora circa a Merano . Siamo in loco alle 11.00 . Ad un primo sguardo si capisce il perché del suo soprannome , è davvero bella , ma anche parecchio grande visto che ci vivono circa 40000 abitanti . Sorge a 324 mt slm . Il tempo tiene , fa calduccio . Troviamo il punto info , consultiamo la cartina ed iniziamo il giro vedendo per prima cosa il castello principesco . Costruito nel quindicesimo secolo , fu residenza dell’arciduca Sigismondo  e dei principi del Tirolo dal 1470 nei tempi in cui Merano né era la capitale . E’ abbastanza bello ma molto piccolo . Andiamo sotto i portici dove ci sono i soliti negozi che piacciono a Giulia . Questi portici costruiti nel 1200 , collegano piazza del Grano con la piazza del Duomo per una lunghezza di circa 400 mt. . Percorriamo via delle fontane ( ce ne sono moltissime , 12 nella via e 69 in tutta la città) per la gioia di Thor e dei suoi 100000 amici  quindi , passiamo sotto la porta Passiria a forma di torre con tetto spiovente  che collega il centro con la passeggiata di Sissi . Si arriva in Piazza del Duomo  dove troviamo la chiesa di S.Nicolò che al suo interno ospita una bella cantoria . Questa chiesa venne terminata nel 1465 ed ha il campanile alto ben 83 mt. , uno dei più alti di tutto il Trentino . Dopo pranzo , attraversiamo il ponte sul torrente Passirio che è un affluente dell’Adige , percorriamo la passeggiata di Sissi (a partire dal 1870 la principessa soggiornava spesso qui) , sia la parte invernale semicoperta che quella estiva . Infine arriviamo in un bel parco dove c’è la statua dedicata alla principessa , costruita  nel 1903 . Foto d’obbligo . Ritorniamo al camping alle 17.00 .

17/8                                      Appena alzati incominciamo a levare le tende , smontiamo tutto e ci prepariamo a partire alla volta di Vipiteno ( Sterzing ) nella valle Isarco , che dal campeggio dista circa 90 km. e circa 3 km. dall’Austria . Ci arriviamo verso le 12.30 e lasciamo Giramondo a riposo nel parcheggio di un centro sportivo . E’ una bella cittadina , piccolina e piena di gente , ed è considerata non a torto , uno dei borghi più belli d’Italia . Pranzo a base di canederli , delizia per  Isabella  e croce per Giulia . Nel comune che ha circa 6800 abitanti non c’è moltissimo da vedere , colpisce sicuramente la Torre delle 12 che con la sua considerevole altezza di 46 metri  è dal 1472 il simbolo della cittadina . Così verso le 16,00 partiamo per S.Lorenzo Sebato , nelle vicinanze di Brunico ,  un paesino piccolo ed infelice dove c’è un campeggio “bucolico” più grosso del paese stesso . Il campeggio Wildberg in  Via Borgata 9  è molto simile ad una cascina , con galline che scorazzano tra le piazzole , cavalli , caprette e porcellini d’India . E’ carino , c’è perfino una bellissima piscina e , Giulia ed Isabella , nonstante il tempo freddo ed umido decidono di fare ugualmente il bagno . Che donne !!! Serata passata a pianificare il resto del viaggio .
18/8                                      Durante le  “manovre ”per ripartire , rompiamo un sostegno della veranda , pazienza . Partiamo e dopo un po’ facciamo la solita sosta ricreativa pro-Thor . Ripartiamo in direzione Dobbiacco e poi Cortina d’Ampezzo . Intorno alle 12.00 ci fermiamo in un piazzale per ammirare le tre cime di Lavaredo da tergo . C’è nebbia lassù e non si lasciano vedere nel loro splendore . Continuiamo il giro  in direzione lago di Misurina (1756 mt.) . Il lago è carino . Narra la leggenda che una fatina di nome Misurina vivesse sulle rive del lago . Il mago Sorapis era follemente innamorato di lei e si rivolse ad una strega che con i suoi sortilegi lo aiutasse nel conquistarla . Quest’ultima gli consigliò di travestirsi da mercante di gioielli e di creare un arcobaleno da sponda a sponda del lago per farla innamorare . Così fece ma , la fatina si accorse dell’inganno e si buttò in acqua annegando . I gioielli finirono nel fondo del lago insieme a lei ed il mago disperato ruppe l’arcobaleno che finì in acqua e , lui si trasformò in monte . Così il lago splende e brilla ancor oggi ed il mago impietrito veglia su Misurina . Ritorniamo a noi , siamo nuovamente in viaggio , verso Zoldo questa volta . Per arrivarci dobbiamo fare il passo di Giau che collega Cortina D’Ampezzo con Selva di Cadore , ha una altitudine di 2236 mt. ed una pendenza massima del 9 % , non per niente è uno dei passi leggendari legati al giro d’Italia . Lo spettacolo è notevole , è un bel posto , per scendere dobbiamo affrontare 29 tornanti per una lunghezza di 19 km . Non è una passeggiata , a Giramondo si cuociono i freni nonostante l’uso assiduo di marce basse … devo  fermarmi un’ora per farlo riprendere . Non basta , per arrivare a destinazione devo ancora fare il passo di Staulanza (1773 mt.) che collega la Val Fiorentina con la Val di Zoldo . Finalmente intorno alle 18.00 arriviamo in paese (alto circa 1100 mt.) al camping Civetta in piazzale cabinovia loc.Pecol  ai piedi del monte Civetta ( 3220 mt ) e del monte Pelmo ( 3168 mt. ) . Ne aprofittiamo per andarci a prendere un “Gelato” di quelli veri , fatto con arte e maestria da uno degli ultimi maestri gelatieri di Zoldo . Infatti  è proprio da qui , da questa gente , da questo piccolo borgo montano , che nasce e si diffonde in tutto il mondo la cultura del gelato . Serata fredda passata in camper .
19/8                                      Verso le 11,30 prendiamo la cabinovia che ci porta fino a 1750 mt sul monte Civetta  al “pian del crep”. Viene anche Thor senza farsi troppi  problemi  . C’è un bel panorama ma fà molto freddo ed il tempo è nuvoloso . Dopo una bella e rilassante passeggiata in quota , facciamo ritorno al campeggio , paghiamo ed andiamo.  In mezz’ora circa arriviamo a Longarone , in piazza dove c’è il museo . Noi Vogliamo vedere i luoghi simbolo della tragedia della “ diga del Vajont” e chiediamo info . Giustamente mi viene suggerito che il paese è già il luogo della tragedia in quanto è stato spazzato via completamente e poi ricostruito . Se vogliamo vedere la diga ci dobbiamo spostare di 7 km. ed andare verso Erto . In circa 20 minuti siamo lì . Origliamo ciò che dicono le guide ai gruppi che fanno il tour poi , incontriamo un distinto signore che in quella diga ha lavorato e che ci spiega tutto per filo e per segno con tanta passione e abbondanza di particolari in maniera molto coinvolgente . Ha scritto anche alcuni libri in merito a quest’argomento , uno lo compriamo anche noi . Nel tragitto che affrontiamo a piedi , sugli steccati lungo la strada sono appese delle piccole bandierine colorate di stoffa con i nomi di tutte le persone che hanno perso la vita . Era il 9/10/1963 alle 22,39 quando una parte della montagna ( 300 milioni di metri cubi ) a ridosso della diga , in 40 secondi ad una velocità di 65 km/h , crolla nel lago formatosi dallo sbarramento della diga . Questa massa rocciosa che era grande 720 volte la diga , mette in movimento una massa di 48 milioni di metri cubi d’acqua formando una onda anomala alta 170 mt che scavalca la diga stessa e , sommata alla altezza del colosso di cemento , cade da circa 400 mt  spazzando via tutto  . La diga tenne bene , fu  costruita a regola d’arte , diceva il signore del libro , ma le montagne possono anche crollare se non si fanno i dovuti controlli geologici . Crollando la montagna creò laddove vi era una valle , una collina . La diga alta 260 mt. ( ai tempi la più alta del mondo)  è ancora lì ma , naturalmente non viene più utilizzata . L’innondazione fece circa 2000 vittime . E’ stato toccante ed interessante , molto . Finita la visita siamo ripartiti decisi ad andare al mare , a Monfalcone , terra natia !!!!  Arriviamo verso le 19.30 all’area camper di Nina , una nuova amica istriana in Via Consiglio d’Europa 13  . L’area non è male ma è poco servita dai mezzi pubblici , in sostanza è abbastanza scomoda nonstante abbia dei servizi molto belli e molto ben tenuti . La serata la trascorriamo lì , chiusi in camper in quanto non c’è possibilità alcuna di andare in centro .
20/8                                      Alle 9.10 prendiamo la navetta che dal parcheggio và verso il centro e da qui il bus 26  per Grado . Arrivati facciamo il giro del centro di Grado Vecchia che è molto bella e poi andiamo in riva al mare a farci coccolare dal sole e dal rumore delle onde che si infrangono sugli scogli . Dopo aver  fatto il bagno , andiamo al ristorante “al timon” a mangiare totani . Torniamo in bus a Monfalcone sotto il diluvio universale . Serata umida .
21/8                                      Dopo la sveglia andiamo con Giramondo al centro commerciale Emisfero di Monfalcone a fare scorta di Gubane e Fugasse da assaporare con calma quando torniamo a casa . Poi giro per la mia città e pranzo in piazza della Repubblica al solito posto . Dopo pranzo ci spostiamo al Villaggio del Pescatore ed al Fossalon di Grado . Finito il giretto , ripartiamo per Grado dove ci fermiamo nell’area sosta camper comunale ubicata in Viale Italia . Serata a zonzo per la città .
22/8                                      Giornata passata a fare poco , qualche giretto in centro e qualche commissione . In serata facciamo una ultima uscita per visitare Grado vecchia che , come già accennato , è davvero molto bella.
23/8                                      Partiamo da Grado alle 10.00 facendo tutta la statale fino a Treviso dove arriviamo alle 13.00 parcheggiando in pieno centro . Solita visita al centro che è molto bello . Cerchiamo il punto info ed iniziamo la nostra visita passando per le vie e sotto i portici fino ad arrivare nella bella  Piazza dei Signori dove c’è un palazzo del 1300 .   Alle 15.00 partiamo per Castelfranco Veneto e , arrivati facciamo il giro nel centro storico . Il nome indicava ai tempi del medioevo un posto dove non si pagavano tasse . Scopriamo dopo diverse volte che siamo stati in questa cittadina , che è il paese natale del Giorgione , il pittore del 500  ,il suo nome era dovuto alla sua stazza. Giulia propone di andare a Bassano del Grappa , che da Castelfranco dista solo 19 km. . Dopo aver lasciato il camper in sosta nell’ampio piazzale antistante la stazione , ci incamminiamo alla volta del centro storico . Arriviamo in viale dei Martiri ed un signore ci spiega che sugli alberi che vediamo di fronte a noi , durante la guerra  venivano impiccati i partigiani dai nazisti . Il 26/9/44 infatti su quelle medesime piante , ci furono 31 impiccagioni , a “coronare” l’ultima fase del rastrellamento del Grappa dove ci furono 500 morti e 400 deportati . Proseguiamo la visista in centro, acquistiamo dolci tipici e attraversando Piazza del Terraglio , arriviamo finalmente  al famoso ponte . E’ veramente bello . Sembra sia stato costruito già nel 1209 poi , Palladio lo riprogettò nel 1569 . Fu ricostruito nel 1751 . Il 17/2/1945 fu fatto saltare dai partigiani per proteggere la città e due anni più tardi fu ricostruito seguendo il disegno originale del Palladio . Finita la visita , Isa si mette alla guida e dopo circa 2 ore ci porta nell’area camper di Mantova “Sparafucile” . Ormai è tardi , tutti a nanna.


24/8                                      Usciti dall’area camper Sparafucile ( in onore di un personaggio del rigoletto che qui è ambientato ) , c’è un sentiero lungo circa 800 mt. che ci porta direttamente in centro . Mantova è una bella città di circa 49000 abitanti che dal 2008 è considerata patrimonio dell’umanità dall’Unesco . Dobbiamo attraversare il ponte sul Mincio che vicino all’ingresso della città , nei pressi del bellissimo castello medievale , crea quattro  laghi.  La Vallazza ed il lago inferiore verso ovest , il lago di mezzo verso sud e, verso est il lago superiore creando una penisola a proteggere la città . Dietro al castello di S.Giorgio eretto nel 1406 , c’è la centrale Piazza Sordello (un personaggio della Divina Commedia) , una piazzetta grossa circa 150 x 60 mt.  poi passiamo davanti alla Cattedrale di San Pietro sotto il cui altare è conservato il corpo di S.Anselmo da Baggio che è patrono della città e poi davanti al palazzo del capitano o palazzo ducale . Seguiamo per il centro storico e Giulia ci fà da cicerone spiegandoci qua e là alcuni aneddoti come il significato del nome della già citata piazza ed altro inerente la Basilica di S.Andrea che purtroppo non si può fotografare ma è veramente un capolavoro . Incrociamo la chiesa Rotonda di S.Lorenzo , la torre dell’orologio e la piazzetta delle erbe .  Arriviamo al palazzo Te dall’altra parte della città fatto erigere da Federico II Gonzaga passando davanti alla casa del Mantegna .  Al ritorno pranzo in un ristorantino sotto i portici e poi acquisti vari come sbrisolona e mostarda . Impostiamo il TomTom direzione “casa” dove arriviamo alle 18,30.              

                                                                      


Abbiamo attraversato 5 regioni , scalato 4 passi montani con Giramondo , attraversato alcune tra le valli più famose d’italia (Valtellina ,Val Camonica ,Val di Sole , Val di Non etc…) visitato bellissimi posti , anche se il tempo non è stato proprio bello . Thor è stato splendido ( il più in gamba di noi quattro ) e Giramondo ha tenuto duro nonstante le molte fatiche . Dopo tanti anni abbiamo fatto ben 14 gg di vacanza e 1546 km . Abbiamo speso parecchio ma i soldi non contano nulla di fronte alla serenità ed alla libertà . Un grazie a tutti .






















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